4.0: un numero, una sfida, un'opportunità
Metti gli industriali non di un singolo settore, ma di una filiera, in una sala a confrontarsi sul futuro. E già questo è un tangibile passo in avanti, che segna l'avvicinamento al nuovo modo di concepire la produzione e la distribuzione. A dire Industria 4.0 si rischia ormai di ripetere uno slogan che riecheggia dalle pubblicità per richiamare l'essere avanti nella produzione, almeno quanto proclamarsi 2.0 equivalga a qualificarsi all'avanguardia nella comunicazione. Eppure l'evento promosso a Milano, all'hotel Westing Palace, dalla Federazione della Filiera della Grafica e della Carta, che mette assieme i diversi segmenti di un'industria classificata fra i settori d'eccellenza italiana nel mondo, mette un nuovo e solido paletto sulla via della concretezza. Il docente della Bocconi Enzo Baglieri, l'esperto di UCIMU Enrico Annacondia e il presidente della Federazione Pietro Lironi, presentati e coordinati da un'anchorwoman di primo piano, la giornalista Luisella Costamagna, hanno sviscerato le diverse e sinergiche declinazioni del Piano Nazionale Industria 4.0, per le applicazioni e le implicazioni relative al mondo della stampa e del converting. L'incontro è stato seguito dall'assemblea stroaridnaria di ACIMGA , l'Associazione dei produttori di macchine per grafica e converting, che giocano un ruolo importante all'interno della Filiera.
In sala gli industriali dei settori rappresentati: imprenditori fortemente vocati all'export, apprezzati sui mercati internazionali, eppure ancora in cammino verso il nuovo modello di business che lascerà - come ha evidenziato il prof. Baglieri - un 25% alla produzione rispetto al 75% che nel mondo produttivo interconnesso, quello 4.0, sarà appannaggio dei servizi.
"La sfida non è più e non solo di Industria 4.0 - ha precisato il presidente Lironi -, di termini entro i quali approfittare di un'incentivazione o meno: bisogna guardare avanti e farlo con ottimismo. Dobbiamo puntare a una crescita vera, rischiando come abbiamo fatto negli anni Sessanta e Settanta, questa volta con il vantaggio di essere più uniti e consapevoli della forza che esprime questa unione. Abbiamo dato vita a un Comitato scientifico come interfaccia sia informativa che di sostegno tecnico per le imprese che approcciano al modello 4.0, un progetto innovativo il cui orizzonte non va limitato ai tempi di un'agevolazione ma va proiettato nel tempo. E un'importanza fondamentale, accanto al fattore tecnologico, ce l'ha il materiale umano, quello che formiamo nell'eccellenza e troppo spesso lasciamo che vada via. Dobbiamo crederci e la scommessa di Industria 4.0 rappresenta una concreta opportunità".
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