La partitissima dell'Innovazione si gioca a Napoli
Per Napoli la notizia, paradossalmente, non è quella che ospiterà, il 30 novembre e l'1 dicembre, la finale della XVI edizione del Premio Nazionale dell'Innovazione. La parte più succosa è che la corsa all'innovazione è la nuova missione della città, ogni giorno più veloce e con un maggior numero di partecipanti. Un puzzle che si arricchisce di visione, progetti, competenze e qualità: "il mix giusto per portare ai risultati", per dirla con le parole del Rettore della Federico II Gaetano Manfredi, alla presentazione di questa mattina delle finali del Premio: l'Università è la vera capofila di quanto si sta muovendo, saltando gli steccati della burocrazia e della politica. Ogni giorno una nuova sigla prestigiosa si aggiunge al coro. La mela morsicata della Apple, con la iOS Academy ha stappato una magnum di potenzialità, che finalmente si stanno esprimendo in tutta la loro vitalità. Erano anni che non si vedevano riuniti allo stesso tavolo i vari attori dello sviluppo - sette università, la Regione Campania, il primo incubatore certificato del Sud, l'Unione industriali, gli investitori privati, il venture capital, il Governo centrale - quasi a gareggiare nelle iniziative da comunicare.
Sullo sfondo c'è Napoli città dell'innovazione: qualche mese fa, parlando della iOS Academy su MF, credevo di essere eccessivo nel titolare "La Silicon Valley d'Europa è a Napoli" , oggi mi rendo conto che la strada intrapresa è effettivamente quella. Con il risvolto, straordinariamente positivo, di una formidabile concretezza che accompagna l'ondata innovatrice, coinvolge e fa comunicazione, contagia idee ed entusiasmo. Lo ha sottolineato Edoardo Cosenza, presidente di Campania New Steel, quando ha menzionato la saldatura fra l'acciaio di Bagnoli che evolve nell'incubatore a Città della Scienza, dove si rincorrono di giorno in giorno nuove partnership nazionali e internazionali di rilievo (una su tutte: Deloitte) e la tradizione della Cirio, a Napoli Est, trasformata nel Polo di Ingegneria della Federico II, che ospita la iOS Academy e che in ottobre taglierà il nastro della nuovissima sede per l'iniziativa in partnership con Apple, i cui lavori di realizzazione sono addirittura in anticipo (con buona pace della scaramanzia del direttore Giorgio Ventre).
Le Università, lo startupping innovativo, le industrie: Ambrogio Prezioso, presidente di Confindustria Napoli, annuncia la nascita del Digital Innovation Hub (qui ne parla Vera Viola sul Sole24Ore) che accelera i ritmi dell'innovazione guardando a Industria 4.0 (che davvero si sta rivelando una rivoluzione anche sotto il profilo culturale per l'imprenditoria italiana). E la finanza, con il venture capitalist partenopeo, Amedeo Giurazza, il cui fondo Vertis II è il primo che riceve l'imprimatur per i nuovi sostegni europei destinati all'hi-tech.
Più che una conferenza stampa, quella di stamane nella Sala del Consiglio d'amministrazione dell'Università Federico II, è stata una cascata di buone notizie.
La novità è che ad ospitare nuovamente, dopo 10 anni, questo Premio, è l'intero sistema della ricerca e delle Università della Campania. Cosa è cambiato? "Oggi il sistema universitario colloca il fare impresa e portare sul mercato le idee frutto della ricerca, fra le missioni più importanti, accanto alla ricerca e alla formazione", spiega Mario Raffa, (guarda intervista) referente nazionale PNI 2017. Il Premio, in cifre significa ogni anno circa 1.100 idee di impresa, 500 business plan, negli anni sono state generate oltre 700 sturtup attive, secondo quanto riferisce Giovanni Perrone, presidente di PNI Cube, organizzatore dell'evento (qui il servizio del mattino.it con l'intervista a Perrone) .
La Regione Campania fa da collante e contribuisce col carburante dei finanziamenti a questo processo virtuoso: è l'unica in Italia ad avere una delega specifica all'innovazione, per l'assessore Valeria Fascione: "E' fondamentale il lavoro in sinergia che si sta facendo, da settembre si potrà contare anche sulla piattaforma regionale di open innovation. Qui si fa innovazione nei luoghi fisici che evocano la saldatura fra territori, è il grande valore di avere un potenziale importante da raccontare".
La finale nazionale sarà ospitata fra Città della Scienza ed il Polo della Federico II a San Giovanni a Teduccio: una sorta di fiera, in cui tutte le migliori imprese che nascono in Italia saranno mostrate per due giorni. Vi prenderanno parte i 65 vincitori delle 18 start-cup competition locali, che saranno alla finale per presentarsi a tutti gli investitori.
Insomma: è ora, per un partenopeo, di lasciare in bacheca il bidet come ormai desueto e abusato simbolo d'innovazione, ed avere il collo libero per accogliere le medaglie di creatività e di imprenditorialità che presiedono al nuovo mondo interconnesso, dove non c'è confine fra Napoli e il panorama internazionale e nel quale le app e le interazioni in rete sono destinate a rivoluzionare ancor più profondamente, migliorandola, la vita quotidiana.
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